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Banfi sapeva che certi sequel non funzionano. Che quella che ieri fu sgangherata approssimazione, fonte di Gran Risate di Pancia, oggi va rifatta con saggia sporcaccioneria sanguigna finto-ingenua. Credendoci. Come nel gustoso bis di “Eccezzziunale veramente”. Il buon Lino ha ceduto solo a furor di popolo. Che è sempre il miglior assist per l’autogol. Dopo 25 anni torna Oronzo Canà (con signora Mara). Passa dal 5-5-5 al modulo a ‘doppia farfalla’ (si volteggia incasinati per incasinare l’avversario) e finisce in fuorigioco in un film improvvisato, tirato via, senza fiducia in se stesso. Né all’attacco del suo presente comico, né in difesa di quello passato. Senza regia: babbo Sergio Martino latita. Senza gag da (e)ruttare a cena con gli amici nei secoli a venire. Una pellicola triste, tristissima. Si salvano: Little Tony scambiato per Luca Toni, l’imitazione di Lippi, l’orrido latinorum di Lotito, Mughini guitto involontario, Mazzone, Totti, Buffon, il collaudato Del Piero. Sexilaria D’Amico si mangia Anna Falchi, invano in scia a Fenech e/o Bouchet. Oscar del superfluo a Biagio Izzo. Si esce dal campo del grottesco mogi (una sola g), con la noce del capocollo spezzata perché rivolta all’indietro. Ma viva la Lega Calcio e la Fi…fa!