LAZIO A MADRID, LA GARA DELLA VITA



Vincere a Madrid nel tempio del calcio del Santiago Bernabeu contro i campioni di Spagna si può. A crederci è prima di tutti il tecnico della Lazio Delio Rossi che di fronte a van Nisterlooy e compagni sarà chiamato a tentare l'impresa alla faccia di ogni pronostico. Per l'allenatore biancoceleste però dovranno verificarsi ben quattro eventi favorevoli: la partita della vita per Rocchi e i suoi, una serata no per le merengues e una sì per l'arbitro, lo svizzero Massimo Busacca, e un po' di fortuna. Per una partita così importante in uno stadio che ha disegnato la storia anche per il calcio italiano, qui la nazionale italiana di Enzo Bearzot e Pablito si laureò campione del mondo nel 1982 con il 3-1 rifilato alla Germania, Rossi non ha voluto lasciare nessuno a casa.L'intera rosa è convocata e "in linea di massima sono tutti disponibili". La Lazio per continuare la sua strada in Champions League e dimenticare l'occasione persa con l'Olympiacos, al Santiago Bernabeu é costretta a vincere, ma il Real Madrid non può permettersi di perdere. Le merengues quest'anno hanno sempre vinto nelle partite interne fatta eccezione per la sconfitta nella Supercoppa spagnola con il Siviglia. In più gli spagnoli hanno perso una sola volta in 24 gare disputate in Champions al Bernabeu. "Abbiamo una partita importante, ce la siamo meritata e ce l'andiamo a giocare. Sicuramente non è una partita facile - ammette il tecnico biancoceleste - di questo siamo consapevoli. Ci vorranno quelle quattro componenti per vincere le partite e che sono le solite: che loro non stiano al massimo, noi che dobbiamo fare la partita della vita, che l'arbitro faccia il suo e anche un pizzico di buona sorte". Tutti convocati? "Ho chiamato tutti perché penso che sia giusto che tutti partecipino a questa grande impresa che è cominciata tre anni fa. Quindi ho chiesto ai ragazzi chi di loro voleva venire".Qualunque sia il risultato per la Lazio la partita del Bernabeu rappresenta il giusto premio al lavoro svolto in questi ultimi tre anni? "In un certo senso sì - spiega Rossi - ma io sono abituato a fare i bilanci dopo la fine delle partite. Mi auguro che ci sia ancora un'altra partita". Rossi, che aveva detto di essere disposto a pagare il biglietto solo al Camp Nou del Barcellona, pagherebbe anche per Real Madrid-Lazio? "Dico che vorrei giocare, è qualcosa che va oltre il pagare. Da bambino l'atmosfera del Camp Nou mi affascinava a prescindere dal Barcellona. Rispondendo a quella domanda mi riferivo solo allo stadio e non alla squadra". Tra i giocatori della Lazio a crederci è anche il difensore centrale Guglielmo Stendardo: "Il Real è una delle squadre più forti del mondo, quindi sarà una partita molto difficile. Possibilità della Lazio al Bernabeu? Sicuramente i valori tecnici del Real sono superiori. Noi andremo lì e ce la giocheremo mettendo tanta grinta e determinazione e cercando di fare una partita perfetta". Che l'impresa non sia impossibile lo pensa anche il capitano Luciano Zauri che sottolineato come al Bernabeu la pressione del pubblico non è certo superiore a quella del derby romano: "Sappiamo che ci sarà pressione da parte del pubblico, ma giocare il derby a Roma non é una cosa inferiore. Che sarà difficile lo sappiamo, ma abbiamo delle qualità e cercheremo di sfruttarle". Quelli del Real credono di aver già passato il turno? "Con una squadra così forte e chiaro che lo pensino. Anche io lo penserei, ma speriamo di passare noi. Non è impossibile anche se - ripete Zauri - sarà difficilissimo".

LA STORIA DEL CLEB

Il real jesi nasce l'estate del 2006 in maniera piuttosto casuale ,talmente tanto casuale che il girone di andata del torneo di calcio a 7 ci vede raccogliere 18 sconfitte su 19. Ma c'era dell'ottimismo. chi veniva a giocare contro noi era sempre molto ottimista. Ma trovammo l'ossatura della squadra e le vittorie arrivarono. il girone di ritorno firma una media impressionante, da champions league,7 punti contro gli zero dell'andata e per questo ad agosto la UEFA ci inserisce nella quarta fascia della Champions ma contro la Shaktar arriva la squalifica dal torneo perchè Sebastianelli non aveva i parastinchi e Priori la maglia fuori dai pantaloncini. sembrava l'inizio di un ciclo ma la stagione 2007-2008 si va col calcio a 5 e che Dio ce la mandi buona. E bionda.
2008/2009 si torna finalamente al calcio a 7 con una formazione decidamente rimaneggiata e non piu come Real Jesi ma JESI Calcio a 7 e con colori sociali rinnovati:nero arancio.